American Horror Story ha catturato l'attenzione di molti, in questo articolo vi racconto la vera storia del serial killer Richard Speck.
Nella serie TV American Horror Story,
vengono rappresentati diversi serial killer davvero esistiti,
tra cui Richard Speck.
La storia di Richard Speck è in parte presente nella
prima stagione di American Horror Story, viene rappresentata come la sotto trama che fa da sfondo alla narrazione principale.
Storia di Richard Speck
Ma chi era Richard Speck?
Speck nasce nello stato dell’Illinois il 6 dicembre
1941, con il nome di Richard Benjamin Speck Nasce in una famiglia numerosa, è
il settimo di otto figli.
Quando aveva sei anni muore suo padre, Franklin Speck,
per un arresto cardiaco. Da qui la vita di Richard cambia radicalmente, lui era
molto legato al padre che era un lavoratore e un buon padre. Tuttavia, poco
dopo, la madre si risposa con Carl Lindberg un assicuratore texano.
Dopo un anno, Richard, la sorella Carolyn, la madre e
il patrigno si trasferiscono in Texas, in quartieri sempre più poveri. Carl era
un alcolista, e violento con i bambini e la moglie.
Questo evento è stato molto traumatico per Richard,
che lo ha portato ben presto a rifugiarsi nell’alcol e a marinare la scuola.
Inizia, così, la sua carriera criminale, e inizia ad
entrare ed uscire dal carcere per reati come il furto, violenze, possesso e
consumo di sostanze stupefacenti.
Speck, è stato accusato diverse volte di omicidio ma
sempre prosciolto per mancanza di prove.
Diventa famoso a causa dell’omicidio di alcune studentesse
di infermieristica di Chicago.
Una sera Speck si ritrova su una panchina di Chicago,
stanco e senza soldi, cerca di entrare in casa delle studentesse per chiedere
dei soldi, ma la cosa gli sfugge di mano, con l’eroina in corpo inizia a legare
e stuprare le ragazze, le uccide tutte tranne una. Uccise otto ragazze in tutto.
La ragazza che poi sarà decisiva poi per riconoscerlo
in processo. Speck viene condannato alla pena di morte e successivamente
modificata in ergastolo.
Muore in carcere all’età di 49 anni il 5 dicembre 1991,
alla vigilia del suo cinquantesimo compleanno.
Richard Speck in American Horror Story
Arriviamo a Richard Speck in American Horror Story.
Viene mostrato nella seconda puntata della seconda stagione, proprio lui che va
ad uccidere le ragazze nella casa in cui è ambientata la stagione.
Intanto, c’è da dire che non viene chiamato Richard ma Franklin, per me una scelta geniale. Questo nome, infatti, non era solo il nome del padre ma anche uno dei nomi con cui lui veniva chiamato.
Questo permette
allo spettatore di fare un passo indietro rispetto al personaggio, prendere le
distanze e vedere la storia come un’altra narrazione. Questo è molto
importante, soprattutto in America, dove questa storia è stata ascoltata milioni
di volte e magari il pubblico può avvicinarsi alla puntata con un atteggiamento
di superficialità sapendo già come va a finire.
A questo proposito c’è anche da dire che la scena mostra sì delle analogie con la vicenda reale, ma anche delle discrepanze, a mio parere queste discrepanze rendono il racconto più interessante ma soprattutto più veritiero.
Nella vicenda raccontata ai media, di come Richard
uccise quelle ragazze quella notte, infatti ci sono delle cose che non tornano.
Ad esempio, viene detto che Richard bussò alle 23:30 a casa delle ragazze e le
minacciò con un coltello. Secondo me, per quanto può essere minaccioso un
signore ubriaco e con un’arma in mano, nessuna persona sana di mente aprirebbe
la prova.
Ecco che in AHS, questa componente viene modificata.
Franklin bussa alla porta dicendo di essere ferito e ha bisogno di assistenza. Quale
scusa migliore di questa per una casa dove abitano solo studentesse di infermieristica?
Una persona visibilmente ferita chiede aiuto, tutti aprirebbero.
Altra componente che viene messa in risalto, ma che noi non sapremo mai se è stato effettivamente così. Le ragazze non sono tutte casa e chiesa, e non vanno tutte d’accordo. Ci si chiede perché il regista ha voluto includere questo elemento.
A mio parere anche questo è stato geniale, infatti
noi siamo abituati a vedere la vittima sempre senza peccato e innocente anche
nella vita quotidiana. Nella serie non empatizziamo con le ragazze, sono tutte
diverse e con caratteri diversi, ognuno con la propria storia e non per forza la
puntata ci porta a tifare per loro. Sembra proprio reale, una disgrazia che può
capitare a tutti.

Conclusioni
Penso che la storia di Richard Speck sia molto interessante in generale, penso che sia interessante soprattutto il prima dell’evento della casa delle studentesse, vicende che nessuno racconta o ha mai raccontato. Anche online, si sa davvero poco. Spero che in futuro qualcuno farà un film o una serie proprio sulla sua vita, piena di cambiamenti e colpi di scena, per capire a fondo cosa possa spingere una persona a compiere atti del genere. Magari commentarlo insieme su Criminal Vision.



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