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Enola Holmes: il femminismo raccontato alle nuove generazioni

 Enola Holmes, il nuovo film targato Netflix, racconta il femminismo alle nuove generazioni.

Racconta la storia di Enola, la sorella di Sherlock Holmes. Il film è basato su un mistero, il quale verrà proprio da lei.



Un giorno la ragazza si sveglia e non trova più la madre. Iniziano così una serie di avventure per ritrovare la madre scomparsa.

Enola ha avuto un’educazione diversa da quella delle sue coetanee. Non ha imparato l’etichetta e l’educazione riservate alle donne di quell'epoca.

Cresciuta a stretto contatto con la madre, circondata dalla cultura: letteratura, sport, arte e tantissime altre discipline (anche le arti marziali). Enola diventa un’adolescente sveglia e dinamica, ama andare in bicicletta e proprio non sopporta il cappello e i guanti che di solito portano le ragazze.


Una volta scomparsa la madre, lei viene affidata ad uno dei fratelli (Mycroft). Inizia, così, a scontrarsi con una realtà completamente diversa dalla sua. Tutti la vogliono diversa, ubbidiente, composta.



Enola invece desidera essere libera, vuole fare le proprie scelte.

Come si fa ad essere libera

La madre le ha sempre spiegato che per essere libera, deve prendere le decisioni da sola. Ecco il perché del suo nome “Enola” che al contrario diventa “Alone” cioè “sola”.

La narrazione non si discosta troppo da quello che vivono molte donne oggi (se non tutte). La donna viene spinta a credere che senza un uomo non sarà mai completa, che non può decidere da sola, deve fare la brava bambina e poi le dicono che deve fare la brava moglie. La donna deve essere vestita in un certo modo e parlare in un certo modo per essere desiderabile da un uomo. Tutti i giorni, anche nelle piccole cose, lei viene legata ad un’immagine che spesso non le sta bene addosso, sentendosi incastrata in un ruolo che non le appartiene. Anche nel linguaggio è spesso etichettata con appellativi che la sminuiscono. Definita piccola, gracile, un qualcosa da proteggere.

Enola, grazie all'educazione data dalla madre, capisce che in realtà lei ha scelta.

Ricorda in un flashback le sue parole “Puoi prendere due strade Enola. La tua… o quella che gli altri scelgono per te”

Appiattimento delle differenze

Quindi decide di travestirsi da uomo e scappare, alla ricerca della madre. Decide di eliminare ogni diseguaglianza cambiando il suo aspetto.

Si serve di qualche aiuto per cercare di evitare gli ostacoli, pensando che questo la renderà libera. Non è così.

Anche adesso, molti pensano, che per eliminare ogni diseguaglianza bisogna arrivare dove arrivano gli uomini con il doppio della fatica. La donna pensa di dover sacrificarsi di più degli uomini per arrivare dove vuole, assumendo gli stessi comportamenti degli uomini: facendo compromessi sul luogo di lavoro, come evitare di fare figli prima di fare carriera, decidere di lavorare il doppio, prediligere la carriera e così via.

Queste cose permettono alla donna di arrivare dove vuole, ma non permette di eliminare le diseguaglianze, anzi le accentua.

Eliminare le diseguaglianze significa togliere ogni discriminazione da tutti i livelli. A partire dalle situazioni più scontate e meno importanti fino ad arrivare al raggiungimento dei propri obiettivi.

Uomini e donne devono avere le stesse risorse, nonostante le proprie differenze. 

Il fatto che una donna riesce ad arrivare al successo, non implica che il resto della popolazione femminile viva in perfetta uguaglianza con quella maschile.

Ad un certo punto nel film la protagonista capisce che questa non è la strada giusta. Cambia direzione. Enola, pian piano, si rende sempre più conto che questo atteggiamento non la porterà da nessuna parte.

Inizialmente pensa che dovrà aiutare solo sé stessa. Nel suo percorso incontra il visconte Tewkesbury, non vuole aiutarlo, perché l’unica cosa che conta è sé stessa e la ricerca della madre.

Ricorda le parole della madre: “Enola, è bello prendersi cura dei più deboli, ma non a scapito della propria vita.”

Ma pian piano, si rende conto che questo tipo di mentalità è distruttiva. 

Elogio alla collaborazione

Capisce che il visconte ha bisogno di lei, perché in pericolo.

Ed ecco un elogio alla collaborazione. La collaborazione è l’opposto della discriminazione. Bisogna cercare la collaborazione e non lo scontro. Solo così si potranno raggiungere i propri obiettivi in modo giusto e sano.



Il vero significato del film

La fine del film racchiude tutto il vero significato del messaggio che il regista vuole dare allo spettatore.

Enola rincontra la madre e quest’ultima le dice “pensavo che sarei stata io a cambiare il mondo, invece lo hai fatto tu Enola. Guarda che donna sei diventata!”. Questa frase sottolinea l’importanza delle nuove generazioni e dell’educazione che influisce sul modo di pensare e di essere.

Inoltre, la protagonista dice che l’essere soli non significa sentirsi soli. La madre le ha dato il nome Enola, per indicare che lei è sola nella sua battaglia. Questo però non esclude che c’è bisogno di collaborazione, che possiamo aiutare noi stessi aiutando gli altri.

Il femminismo che vive Enola non è fatto di prevaricazione e vendetta. Il femminismo descritto nel film si basa sulla collaborazione, l’inclusione anche del genere maschile (vedi il visconte Tewkesbury che aiuta Enola ad evadere dall'istituto per signorine), l’educazione e l’importanza di investire sulle generazioni future, le quali possono cambiare prospettiva rivoluzionando il sistema.

Il film è indicato ad un target giovane, vuole far riflettere ai ragazzi sull'importanza di seguire le proprie passioni, del decidere da soli la propria strada e di combattere le proprie battaglie.

Allo stesso tempo, utile anche ai più grandi, i quali hanno la possibilità di passare i propri valori a coloro che verranno. Un monito a stare attenti a quali valori dare peso per poterli passare al futuro.

 

 

 

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