La quarta puntata della terza stagione di Bojack Horseman si svolge principalmente sott'acqua.
Considerata una delle più belle puntate. La sua particolarità è che nessuno parla.
Raphael Bob-Waksberg è l'autore del telefilm, in questa puntata pone al centro la comunicazione, eliminando totalmente la parola.
Bojack deve partecipare ad un festival sott'acqua, per la promozione del suo nuovo programma "Secretariat". Una volta arrivato in mare incontra delle difficoltà nel parlare e nel comunicare con la popolazione marina.
La problematica della comunicazione sta sia nel fraintendimento che nell'impossibilità di parlare da parte di Bojack: i pesci che vivono sott'acqua vedono come offensivo un pollice in su, mentre nella società di Bojack è segno di ammirazione e positività.
Un sociologo che si occupa di questa tematica è Jurgen Habermas, con la sua teoria dell'agire comunicativo.
Un concetto molto importante di questo studioso è che la maggior parte dei conflitti sono dati da problemi di comunicazione.
Quindi non importa che tipo di valori ci sono alla base, o il contenuto di un messaggio. Dipende tutto da come le informazioni vengono comunicate.
L'agire è considerato nei termini di un'interazione che si costituisce in base a regole fondate nella comunicazione linguistica.
Il conflitto, secondo Habermas, viene generato dalla cosiddetta: comunicazione distorta.
All'interno del rapporto comunicativo è necessario cogliere i presupposti generali impliciti di razionalità e verità che, se esplicitati, consentono di distinguere la comunicazione distorta da quella autentica.
Nella sua analisi della società distingue il mondo della vita e il sistema di azioni. Il primo è costituito dalle prospettive dei partecipanti all'interazione, nel secondo troviamo la riproduzione della società ed è articolato in sottosistemi.
Partendo da questi presupposti, Habermas aveva posto il suo obiettivo nel voler elaborare una teoria generale che serve a delineare il discorso razionale. Quella comunicazione utile ad eliminare la comunicazione distorta e quindi ogni tipo di conflitto.
Se tutto si basa sul linguaggio (anche le azioni), allora Bojack ha bisogno di cercare uno strumento che sott'acqua possa portare il suo messaggio.
Nella puntata vediamo diversi tentativi di rincorrere le persone, usare i gesti e cercare di esprimersi. Il problema centrale però non è quello di riuscire a comunicare, ma di trovare il discorso razionale, di cui parlava l'autore Habermas, che funzioni sott'acqua e in una popolazione diversa dalla sua (quella marina). Se solo si fosse sforzato di capire il modo in cui comunicano i pesci, di evitare le gestualità offensive, di scrivere sulla carta perché l'inchiostro si mostra sempre sbiadito e si fosse limitato ad osservato avrebbe capito che gli umani potevano comunicare.
Solo a fine puntata a causa di un incidente si rende conto che uno dei personaggi comunica con lui premendo un tasto sul casco di ossigeno che indossano, lui avrebbe potuto fare lo stesso.
Se solo si fosse fermato ad osservare i marini e le loro movenze, si sarebbe reso conto della possibilità di agire in modo diverso e di evitare i fraintendimenti.
Spesso, nella vita di tutti i giorni, capita anche a noi di focalizzarci sul nostro messaggio, aspettando che gli altri ci capiscano. Ci basiamo solo sul nostro sistema di comunicazione senza entrare nella vera relazione con l'altro. Pensiamo che il conflitto nasce dalla discrepanza dei valori, quando basterebbe fermarsi ad osservare l'altro, ad ascoltarlo, per capire le sue necessità, i suoi modi di comunicare e le sue priorità, per capire che una cosa detta in un certo modo è molto più efficace del messaggio stesso.
A fine puntata Bojack ci dice chiaro e tondo che la relazione con l'altro è importante, la socialità e la comunicazione sono le cose che ci fanno vivere.
Kelsey, in questo mondo terrificante, ci restano solo i legami che creiamo. Mi dispiace averti fatta licenziare. Mi dispiace non averti mai più chiamata.
(Bojack Horseman)
Fonti e link utili:
La teoria dell'agire comunicativo
Noi e loro. Un approccio comunicativo
Libri da leggere:





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