Un insieme di interviste dei più disparati sviluppatori e informatici dei più famosi social network in circolazione: come Facebook; Instagram; Twitter.
Nel documentario vengono sollevate diverse problematiche riguardo i social network: la dipendenza dai social, le fake news, l'alienazione, problemi relazionali, ecologia, influenza dei social network sull'economia globale.
L'argomento di cui vorrei discutere oggi e anche trattato nel documentario è, però, la violenza.
Infatti, diversi studi confermano il coinvolgimento dei social network (in particolare di facebook) nel generare la violenza.
Ma perché i social generano violenza?
Uno dei motivi è il linguaggio.
La violenza fisica parte sempre da una violenza verbale. I social sono spesso luoghi di scontro e di polemica sterile. Quasi mai troviamo dei dibattiti costruttivi. Questo ha un grande impatto sulla mobilitazione sociale.
Un altro motivo è la comparanoia.
Vedere i post e i profili delle persone online in cui fanno qualcosa che noi vorremmo spesso scaturiscono sentimenti di invidia e odio che poi si tramutano in cyberbullismo.
Attenzione ho parlato di post e profilo, non ho menzionato la vita degli altri, questo perché la vita altrui non la si può conoscere dai social e soprattutto non conosciamo le difficoltà e le sofferenze della persona, la quale esclude questi dai propri contenuti.
Altro ancora il modello di business.
Nel documentario troviamo varie affermazioni come: "Ma quella roba è solo propaganda!!"
Oppure:
"Questa è disinformazione a scopo di lucro"
Il senso è che nei social network non possiamo trovare moralità e buon senso, se l'unico scopo è quello di rendere l'utente un buon compratore. Le pubblicità e i messaggi dei brand puntano a quello che va più di moda, a ciò che il compratore vuole e non a cosa è giusto.
Spinge a dirti che così come sei non va bene, hai bisogno del loro prodotto. Spinge messaggi di competizione "tu devi essere superiore agli altri" e chi più ne ha più ne metta.
Inoltre, i social amplificano le notizie.
Amplificare le notizie genera dramma e porta a dividere la gente sui temi più disparati.
Ad esempio, le teorie complottiste sulla terra piatta ci sono sempre state nella storia. Solo oggi ci facciamo caso e ci sembra assurdo che qualcuno la possa pensare così perché l'algoritmo dei social network ce lo ripropone in continuazione.
Questo problema ce lo hanno avuto anche i media tradizionali (TV, radio ecc). Infatti una notizia di uno schianto aereo fa più ascolti di un incidente stradale, anche se secondo le statistica la percentuale di morti in incidente stradale è maggiore di quella in uno schianto aereo.
Oppure spesso si tende a pensare che la prima causa di morte al mondo sia legata ad attacchi terroristici o a calamità naturali. In realtà la prima causa di morte nel mondo sono le malattie cardiovascolari.
Questo perché siamo bombardati da notizie di disastri aerei e attacchi terroristici e ignoriamo il resto.
Altro esempio è la teoria cospirazionista del "Pizzagate". Ma questa non ve la spiego. Vi lascio direttamente al documentario in cui viene spiegata.
Tutti questi fattori generano violenza, soprattutto nei giovani e portano la popolazione ad un appiattimento generale dei desideri (tutti desiderano essere i primi ma solo uno può esserlo) quindi la frustrazione nata dal non essere ammirato porta l'individuo ad andare contro gli altri.
Se volete saperne di più vi lascio qualche link interessante e vi consiglio di guardare il documentario se ancora non l'avete fatto per farvi un'idea sull'argomento.
Fonti e link utili
https://books.google.it/books?hl=it&lr=&id=ARKbrXsdOmYC&oi=fnd&pg=PR6&dq=info:1_SzzEVl83IJ:scholar.google.com/&ots=RRlBHWVoFU&sig=rBgfHyf9cLeHb9lRNb7arVJw5Nc&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
https://scholar.google.com/scholar?hl=it&as_sdt=0%2C5&q=violence+and+social+media&oq=#d=gs_qabs&u=%23p%3DpFcJe1iJwn4J
Sito ufficiale di the social dilemma
https://www.thesocialdilemma.com/
Spunti interessanti sulla comparanoia e social network
https://youtu.be/-qZqqF5yTEA
https://youtu.be/TFinC4nbGC0
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