Il film "Il mondo di Jonas" del 2014, racconta di un società perfetta dove non esiste crimine e non esistono conflitti. Le persone sono organizzate in unità familiari, dove non ci sono veri e propri legami di sangue e gli abitanti di questo posto isolato dal resto del mondo devono seguire delle regole ben precise.
Le regole più importanti sono: Fare l'iniezione mattutina (per sopprimere ogni tipo di emozione); Coprifuoco; Non si possono toccare gli altri membri della comunità; Non si può mentire.
I membri della comunità sono chiamati solo al rispetto di queste regole (e anche tante altre), mentre gli anziani decidono il loro destino. Gli anziani hanno stabilito delle tappe fondamentali della vita e ad ogni tappa le persone sono caricati di diverse responsabilità rispetto alla precedente. Al compimento dei 18 anni, si decide quale sarà l'occupazione futura della persona. Jonas, ragazzo adolescente protagonista del film, al compimento dei suoi 18 anni viene prescelto come Accoglitore di Memorie, poiché in possesso dei quattro attributi richiesti: intelligenza, integrità, coraggio, e la capacità di vedere oltre.
Durante il suo addestramento, Jonas, si rende conto che qualcosa non quadra e che la società che vive non è poi così perfetta. Vediamo i punti cruciali che hanno portato Jonas a questa rivelazione.
La censura
Come prima cosa Jonas si rende conto che la sua famiglia e i suoi amici non possiedono la memoria del passato, sono state censurate tutte le esperienze vissute negli anni precedenti e dalle diverse popolazioni. In secondo luogo, anche la visione del presente è distorta: le persone non possono vedere i colori, provare emozioni, e non sanno in base a cosa gli anziani prendono le decisioni.
Siamo tutti diversi
Oltre ai colori e alle emozioni, nella società utopica dove vive Jonas, vengono eliminate anche tutte le differenze, sia socioculturali, che economiche e fisiche. Tutti sono uguali e vengono trattati come uguali, nessuna deviazione è permessa.
Esiste il male
L'intenzione di base degli anziani è quella di eliminare il male dalla terra, la sofferenza e la morte. Jonas, nonostante ciò, si rende conto che il male è comunque presente nella società quando vede il padre uccidere un bambino con un'iniezione perché non pesava abbastanza. Capisce che l'espressione "congedare altrove" riferito ad anziani e bambini, vuol dire ammazzarli. La responsabilità di tutto quello è di chi comprende, degli Accoglitori di Memorie compresi loro, che capiscono e non fanno niente per agire.
Se non possiamo sentire, vivere che senso ha?
Si rende conto, anche, che dividere il male dal bene è impossibile. Vale la pena vivere sentendo la sofferenza, ma anche l'amore e la gioia e che vale la pena vivere anche solo per le cose e le emozioni belle che esistono. Altrimenti tutto perde di senso.
Libertà di scelta
I personaggi del film non hanno libertà di scelta: ogni giorno gli viene detto quali compiti portare a termine, quali vestiti indossare, con chi relazionarsi, cosa mangiare, cosa faranno da grandi, come moriranno. Non sanno nemmeno che c'è la possibilità di scelta.
Totalitarismo
Tutti questi punti caratterizzano la società utopica di The Giver: Il mondo di Jonas, ma si tratta di un vero e proprio totalitarismo. Il sociologo Bauman per descrivere questo tipo di situazioni utilizzerebbe la metafora del giardiniere: secondo Bauman i totalitarismi, soprattutto il nazismo, non sono devianza, bensì un'estremizzazione della modernità, cioè la modernità e i suoi canoni vengono estremamente razionalizzati e ciò che è accettabile sono solo poche cose. Come un giardiniere che strappa le erbacce dal proprio giardino, non fa altro che creare ordine, in The Giver gli anziani non vogliono far altro che creare ordine ed eliminare i conflitti, ma questo non fa altro che generare una vera e propria dittatura. Quindi la società rappresentata nel film non è per niente perfetta.
Il libro di The Giver
Il film The Giver: il mondo di Jonas è tratto da un romanzo fantascientifico che si chiama
The Giver- Il donatore, Il romanzo è stato pubblicato nel 1993, ed è un romanzo di fantascienza distopica per ragazzi, scritto da Luis Lowry.
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